IL DIRETTORE GENERALE:UN OGGETTO MISTERIOSO?
Premessa:
La L. 127/97 (Bassanini bis)
ha definitivamente consacrato la possibilità di attivare negli enti
locali italiani la figura del Direttore Generale. La norma, né poteva
essere altrimenti, non definisce i contenuti professionali del Direttor
Generale. Gli Enti Locali che in questa decina d’anni sono venuti
attivando il Direttore Generale si sono basati fondamentalmente sul buon
senso, con risultati di versi. La CROGEF vanta il primato di aver attivato per la prima volta in Italia (prima ancora della L. 127/97 ancorandosi alla «Carta Europea delle Autonomie Locali» che è stata recepita nell’ordinamento italiano con la L. 439/89) la figura del Direttore Generale (prima al Comune di Borgo San Lorenzo e poi al Comune di Prato) si è preoccupata, al momento della creazione dei due prototipi iniziali (Borgo San Lorenzo e Prato), di mettere a punto l’inventario delle competenze del Direttore Generale. Recentemente questo
inventario è stato confrontato con i Dirigenti dell’Associazione
Nazione Direttori Generali Enti Locali (ANDIGEL cfr. www.direttorigenerali.it
) che si sono dichiarati interessati al suo utilizzo per la creazione di
un «elenco di direttori generali accreditati». Il metodo utilizzato:
Per la creazione dell’inventario delle competenze del Direttore Generale è stata utilizzata la metodologia del così detto "management
delle competenze". Questa metodologia, come è noto, può avvalersi di uno dei tre seguenti diversi approcci: (i) l’ approccio per processi (quali competenze sono necessarie per realizzare quali processi); (ii) l’approccio delle così dette competenze strategiche o «core competences» (quali competenze risultano cruciali per realizzare gli obiettivi dell’ente ; (iii) l’approccio per famiglie
professionali (quali competenze sono necessarie per ricoprire un
profilo).
Nella creazione dell'inventario abbiamo utilizzato l'approccio per famiglie professionali.
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Dall'individuazione delle macrofunzionialla definizione delle competenze:
Il passo successivo alla definizione del metodo da utilizzare è stato l'individuazione delle macro funzioni che devono essere svolte dai Direttori Generali. Tali macrofunzioni risultano essere:
Le macrofunzioni sono poi state "smontate" in microfunzioni. Per ogni microfunzione abbiamo individuato le competenze, definite come:
Infine le competenze sono state
articolate in: |
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La metodologia del management delle
competenze è, come è noto, induttiva / deduttiva: se si devono fare
certe cose è logico che bisogna avere certe competenze, del resto
l’esperienza può fare emergere competenze aggiuntive rispetto a quelle
logicamente dedotte e può dimostrare che alcune competenze logicamente
dedotte non sono importanti.
Le
competenze qui inventariate trovano la loro origine in:
L’inventario ottenuto è stato poi sottoposto a
verifica tramite questionario sottoposto da noi, nel tempo, a vari (circa
venti) Segretari / Direttori. Sul totale delle
competenze attualmente presenti in database, l’inventario da noi
ottenuto presenta i seguenti valori percentuali ( raggruppamento per
singola tipologia di competenza) :
di cui
I possibili utilizzi
dell’inventario.
L’inventario può avere molteplici impieghi pratici:
L’uso del database è
gratuito
In caso di utilizzo del database la proprietà morale del medesimodovrà essere sempre citata
Se volete scaricare il database in formato Microsoft Access cliccate qui(il file è in formato "mde" utilizzabile con tutte le versioni di Microsoft Access successive alla release '97 ed compresso con winzip)
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